LA CROCE
Si erge in fondo al cammino quaresimale, come un giorno attendeva Gesù al termine della "SUA VIA CRUCIS". La croce richiama la regola suprema della vita cristiana: morire per vivere. Il traguardo ultimo della vita cristiana non è la sofferenza, ma la beatitudine. Dal momento che Gesù ha preso su di se la sofferenza e la morte per trionfare su di esse con la sua Resurrezione. "Cristo non è venuto, per spiegare il dolore, ma per riempirlo con la sua presenza". Ecco come si esprime il linguaggio di fede.
LA PENITENZA
Sottolinea ancora questa esigenza di conversione (il nostro io). Essa è un mutamento totale, un rinnovamento intimo dell'uomo, del suo sentire, del suo giudicare, del suo vivere.
Tra spirito ed egoismo c'è la incompatibilità più assoluta. Anche le così dette penitenze, cioè le pratiche concrete: astenersi dal cibo, dal fumo, dai divertimento sono valide nella misura in cui sono espressione di questo interiore capovolgimento, di un vero cambiamento. Per il cristiano è determinante il digiuno da sé stesso, rinnegare sé stesso direbbe Gesù, ossia scavare nel proprio io più profondo e geloso, per arrivare alla sorgente dei nostri pensieri, desideri, scelte, estirpare così alla radice ciò che è male, coltivare ciò che è bene.
Il Cristiano pure tenendo conto che ci sono strutture che vanno riviste, è convinto che è prioritaria la riforma della persona, la riforma delle coscienze.
IL BATTESIMO
Il Battesimo un tempo veniva amministrato solo a Pasqua, con il rito della immersione. La liturgia quaresimale ci richiama ad una presa di coscienza sempre più responsabile della nostra dignità di battezzati e ci guida alla riscoperta di questo dono di Dio ed anche alle sue supreme esigenze
LA LIBERAZIONE DAL PECCATO
Esclude quindi ogni compromesso con il male e ci rende consapevoli che dobbiamo vivere non da semplici galantuomini ma da veri figli di Dio.
INCORPORAZIONE ALLA CHIESA
Quindi comunione di vita, di condivisione, di responsabilità.
La Quaresima è dunque un tempo di rilancio spirituale per la Chiesa intera. Non si fa Quaresima isolatamente, singolarmente. Bisogna sentirsi uniti a tutta la Chiesa e alla Comunità parrocchiale di cui facciamo parte.
I mezzi concreti che la Chiesa ci raccomanda sono così riassunti:
DIGIUNO, soprattutto da noi stessi, cioè romperla con il nostro egoismo.
PREGHIERA, personale e comunitaria.
OPERE DI CARITA', molte sono le associazioni di volontariato e di servizio per i più poveri e le tante neessità, come le Missioni, che chiedono il nostro aiuto.