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Orario invernale SS. Messe

 Giorni Feriali 

Ore 17,30

 

Sabato e Prefestivi

Ore 17,30

 

Domenica e Festivi

Ore 10,00 

Ore 11,30

 

 

 

Per sostenere la Parrocchia

 

Questa è la tua Chiesa parrocchiale, oggi, terminati i necessari e ingenti lavori di ristrutturazione  

interni ed esterni, eseguiti a favore dell'intera Comunità.

 

Spese totali opere: € 559.048,02

Entrate varie: € 356.542,67

 Mutuo acceso: 200.000,00 euro 

 

Rata mensile mutuo: € 1.113,93

 

Ciascun contributo, anche minimo, per la tua Parrocchia è prezioso.

 

Contribuire è possibile con:

 

 

"Associazione Amici della Parrocchia di San Francesco in Carrara onlus"

C.F. 92041980456 

 

Offerta mensile costante

 

Offerta, raccolta durante le

SS. Messe della prima

Domenica di ogni mese

 

Forme diverse

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DALLA TUA PARROCCHIA

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Natale del Signore 2023 - Veglia e celebrazione Eucaristica

Dopo l'attesa vissuta nel tempo d'Avvento, ecco finalmente la notte Santa. La notte in cui Dio sceglie, liberamente, di farsi uomo in Gesù per salvare tutti i suoi figli. Così cambia per sempre la storia del mondo e, insieme, la storia e il destino di ognuno di noi. Questa sera alle ore 23,00 siamo invitati a partecipare alla Veglia e alla celebrazione Eucaristica della Solennità del Natale del Signore nella nostra Chiesa parrocchiale.

A tutti, i più fraterni auguri di un Santo Natale.

 

Di seguito il link per scaricare il libretto della celebrazione.

P.V.

 

Libretto Veglia

Buon Natale 2017

 

Nella trepida attesa dell’imminente Natale ci sembra di sentire ancora le invocazioni profetiche, con le quali la Chiesa, durante l’avvento intende prepararci alla grande solennità.

“Vieni, o Signore, mostraci il tuo volto benigno”.
“Sollevate il vostro capo, si avvicina la vostra redenzione”.

Tali invocazioni rispecchiano senza dubbio la situazione particolare del popolo ebraico, che da quasi due millenni attende il salvatore; ma sono una chiara immagine dei desideri degli uomini e donne di ogni tempo e di ogni nazione, che sentono nel profondo del cuore, un bisogno di liberazione.

È una particolare aspirazione della nostra società, che nonostante il progresso tecnico e scientifico sente più che mai l’urgenza di valori veri.

Tutti avvertiamo un vuoto pauroso, che va creandosi nelle coscienze e per riflesso nelle istituzioni della convivenza umana, quali la famiglia, la scuola, la stessa società.

Per questo, la Chiesa ripete insistentemente ai suoi figli le parole del Vangelo:

“Sollevate il vostro capo, si avvicina la vostra redenzione”.

Gesù viene nella semplicità di un tenero bambino. Andiamogli incontro con semplicità e con fede.

Riconosciamo di essere bisognosi del Suo aiuto e del Suo perdono, di esserci smarriti nelle strade fangose dell’egoismo e dell’orgoglio, ma nello stesso tempo ravviviamo la nostra fede e la nostra speranza.

Natale, infatti, è la festa della bontà, dell’amore, dell’incontro di Dio con gli uomini.

Da Betlemme viene quindi quasi spontaneo l’invito a un senso di maggior fraternità e di maggior carità verso gli uomini.

Il viaggio di Papa Francesco in Oriente, a Bangladesh, ha richiamato all’opinione pubblica la terribile realtà di uomini, donne e bambini privi del cibo necessario; di famiglie senza casa, costrette a vivere in una situazione poco umana e dignitosa.

A Natale, meno ancora che nel resto dell’anno, non si può essere felici da soli.

Allora mi è caro porgere i più fervidi auguri di Buon Natale a tutti.

Ben di cuore auguro che tal annuncio trovi rispondenza in noi.

 

                Don Cesare Cappè

Ritorna il Natale

Ritorna il Natale e l’animo si accinge

a preparare un giaciglio al Bambino Gesù

che nasce un’altra volta,

per riportarci tutti sul giusto sentiero,

là dove finiscono le vere gioie del cuore,

la gratuità del dono e le opere di misericordia,

che offrono un rifugio di speranza

agli oppressi delle prove della vita.

È ancora piccolo Gesù, e anche inerme,

ci chiede di aiutarlo a crescere con noi e per noi.

È Amico del nostro cammino, che in sua compagnia,

sarà certamente più felice e fecondo di bene.

Avvento Tempo di attesa

La venuta di Gesù è il punto focale di tutta la storia, l’evento veramente unico per ogni persona e per l'umanità intera.

Questa venuta capovolgerà i valori e le realtà umane, favorendo soprattutto i piccoli, i semplici, i poveri di Dio, cioè chi e convinto della propria pochezza e nullità e si lascia colmare della sapienza di Dio.

Questa è una comprensione che non viene per le normali vie umane della scienza, ma viene comunicata per vie d'amore di Dio.

Nella nostra esistenza quotidiana si inserisce un avvenimento sconvolgente che butta all'aria tutte le nostre sicurezze, i nostri progetti.

All'improvviso Egli cammina accanto a noi e fa parte della nostra storia, lo riconosce chi lo sa aspettare e prepara un mondo nuovo.

Dunque in vista di quel giorno, bisogna vegliare, tenersi pronti, agire saggiamente, con impegno.

La vigilanza cristiana permette di leggere in profondità i fatti, per scoprire la venuta del Signore. Cristo non viene nel rumore, non ha posto nel chiasso, ma è venuto nel mezzo della notte, nella tranquillità, nella pace e per la pace.

Pace, parola ricca di tante interpretazioni, usata per tanti motivi e da tanti Movimenti. Solo Gesù può dare a questa parola tutto il suo significato.

La pace significa rompere tutte le barriere, uscire da noi stessi, per donarsi e amarsi, come persone umane, come figli e figlie dello stesso Padre celeste.

Non deve essere un'utopia sperare in una umanità riconciliata, nonostante tutte le discordie, i disordini, di cui tutti i giorni siamo testimoni, nonostante gli squilibri e le discriminazioni che condanniamo con tanto coraggio, perché la salvezza definitiva è opera del Signore che verrà. A noi chiede di aprire il nostro animo e di collaborare perché il suo progetto divenga consolante realtà.

Come Giovanni Battista, dobbiamo spianare le colline, raddrizzare I sentieri tortuosi perché il "Dio con noi" trovi l'ambiente per entrare nella storia della nostra anima.

Dicembre 2016

 

Don Cesare Cappè